News

DISABILITY CARD

Disability Card: cos’è, chi ne ha diritto, come richiederla per accedere alle agevolazioni.

Si tratta di un’innovazione storica che garantisce l’accesso ad alcuni servizi gratuiti e altre agevolazioni nel campo della cultura, tempo libero, sport e altre agevolazioni ed è valida in tutta Europa. Per ottenere tale documento è necessario collegarsi al sito ufficiale dell’INPS nell’apposita area dedicata ed essere muniti di SPID o Carta di identità Elettronica.

Si fa presente che questa Associazione è stata abilitata a far da tramite per la richiesta della Disability Card, tra la persona disabile e la sede INPS allo scopo di richiedere e ottenere tale documento anche per le persone che non hanno la SPID o la Carta di identità Elettronica.

Pertanto si invitano le persone interessate, a rivolgersi a questa Sede per la presentazione della richiesta.

In considerazione della complessità della domanda, verrà fissato un appuntamento nel più breve tempo possibile.




+Leggi tutto
NOVITA' con la Disability Card

Di seguito le agevolazioni pensate dalla Banca BTS per i titolari di Disability Card Europea:


1. 24 mesi di canone gratuito sull’apertura di un nuovo conto corrente intestato o cointestato al titolare di card;
2. tasso di favore sulla raccolta vincolata per tutti i titolari;
3. condizioni di favore su finanziamenti dedicati all’acquisto di attrezzature elettromedicali o di supporto alla disabilità (da definire sulla base di specifica richiesta).

La Direzione commerciale si occuperà di sensibilizzare la rete delle Filiali della Banca rispetto all’importante iniziativa e rimarrà a disposizione per eventuali necessità.
+Leggi tutto

Pogetto ciclabile

 

Un progetto che eviti ai ciclisti di attraversare strade in promiscuità col flusso dei veicoli a motore è stato presentato da tre amatori delle due ruote (o handbyke). L’idea, suggestiva e realizzabile al tempo stesso, porterebbe alla costruzione di una pista ciclabile da Trento a Caldonazzo via Altopiano della Vigolana.

Articolo tratto da VITA TRENTINA del 20-05-2012 di Gino Micheli
La Provincia di Trento negli ultimi anni ha affrontato con sempre maggiore impegno il problema degli spostamenti e dell’inquinamento, cercando di promuovere il più possibile una mobilità sostenibile o un sistema globale a chilometri zero. Anche in quest’ottica ha cercato di predisporre
e realizzare dei percorsi ciclo-pedonali che, oltre a favorire il turismo su due ruote, permettano di muoversi in sicurezza per hobby o per recarsi al lavoro evitando l’utilizzo di mezzi inquinanti. I ciclisti che non vogliono percorrere l’asta della Valle dell’Adige, ma intendono recarsi in Valsugana
transitando per l’Altopiano della Vigolana o proseguire verso l’altopiano di Folgaria sono obbligati a percorrere la strada statale 349 in promiscuità con il flusso veicolare risultando causa di pericoli per sé e per gli automobilisti. Analogamente succede lo stesso anche per quelli che dalla Valsugana intendono arrivare a Trento evitando le gallerie. I ciclisti che intraprendono questa via sono molti, la mattina presto ma anche la sera, momenti della giornata in cui il traffico è intenso. L’unica altra alternativa che non presenti gallerie uscendo da Trento è percorrere la “Strada
dei Forti” e comunque sempre in promiscuità con i veicoli. Perché quindi non realizzare una pista ciclabile da Trento a Caldonazzo, via Altopiano della Vigolana?
L’idea è stata presentata davanti a un folto pubblico il 7 maggio 2012 all’auditorium di Vigolo Vattaro, da tre amici, tecnici e fra l’altro parenti, grandi appassionati delle due ruote: Andrea Ferrari, perito industriale, consigliere circoscrizionale di Mattarello-Valsorda, Alessandro Ferrari, ingegnere e consigliere comunale di Vattaro e Andrea Facchinelli, geometra di Vattaro, disabile, in carrozzina a seguito di un incidente stradale
in bicicletta.
«Questo documento vuole rappresentare semplicemente una proposta di studio, uno stimolo per i nostri amministratori a realizzare un’opera di collegamento interessante capace di soddisfare le esigenze dei ciclisti e di valorizzare allo stesso tempo tutto l’Altopiano della Vigolana con un
turismo sostenibile», ha spiegato Andrea Ferrari. Una proposta studiata nei minimi particolari perché fatta da “gente del posto” che è immediatamente piaciuta, anche agli amministratori comunali e ai tecnici della Provincia. Il progetto sembra peraltro realizzabile perché impegnerebbe molte meno risorse che la soluzione di passare per Ponte Alto (che è quello che aveva ipotizzato la PAT, inoltre oltre a collegare
le ciclabili della Valle dell’Adige e la Valsugana servirebbe anche a Madonna Bianca e a Bosco della città di San Rocco.
«Un percorso adibito al transito esclusivo o promiscuo alle biciclette, permetterebbe anche a noi disabili di uscire di casa e muoverti con molta più sicurezza visto l’ingombro e la ridotta altezza dei nostri mezzi», ha spiegato Andrea Facchinelli, che percorre la strada statale e le strade secondarie con la sua handbike.

 

Andrea Facchinelli con il cognato Andrea

 

IL PROGETTO
L’obiettivo è quello di sfruttare tutta la viabilità secondaria già esistente, per realizzare un progetto che sia il meno possibile impattante sul territorio. Su 22.442 chilometri di collegamento tra il Palazzetto dello Sport di via Fersina a Trento e Caldonazzo, infatti circa il 49% è già esistente senza bisogno di intervenire. Un altro 39% è solo da sistemare, cioè da asfaltare o livellare. Il restante è da realizzare, per lo più in tratti di bosco. Il 91% dell’intero percorso è sul territorio della Provincia o dei Comuni. Un 7%, circa un chilometro e mezzo, insiste sul privato bosco, pascolo o incolto. Il 2% restante è una proprietà condivisa fra Itea e Comune e privati.

Per informazioni: Progetto ciclabile

 

Gli amici di ANMIC
Associazione italiana di famiglie ADHD Fondazione ISAL Sportabili Predazzo