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Vivere il proprio corpo con consapevolezza

 

Una delle domande che mi si rivolge più frequentemente è: ”Cos’è la ginnastica posturale?”  Cercherò di rispondere in modo semplice e sintetico.
Quando il tuo corpo assume una determinata posizione (postura) riveli il tuo stato d’animo in quel determinato momento perché rifletti inconsciamente all’esterno la tua condizione interiore, la tua personalità, il tuo vissuto e soprattutto le sensazioni di benessere o dolore che ti comunica il corpo.
Vivere il proprio corpo con la consapevolezza delle sensazioni, delle emozioni e della postura, equivale a raggiungere l'armonia corporea e trovare l'equilibrio non solo fisico ma anche emotivo e respiratorio.
Insegnare ginnastica posturale significa in "primis" tener conto dell’unità indissolubile corpo-mente, creando una relazione con la persona ancor prima di occuparsi dei suoi disturbi fisici. Numerosi sono i fattori che l’insegnante deve inizialmente saper cogliere nella persona che vuole intraprendere questo percorso: il modo di comunicare il disturbo psicofisico, di camminare, di muoversi e di respirare.
Successivamente il lavoro sarà incentrato sulla presa di coscienza da parte dell’allievo e dei suoi schemi corporei che, tanto più sono carenti, più l'interessato sarà destinato a veder peggiorare la propria condizione psicomotoria.
Camminare per la strada specchiandosi nelle vetrine, senza fermarsi, può essere un buon metodo per confrontare la tua idea motoria con la tua immagine reale. Puoi così concentrarti sul tuo corpo in movimento, facendo maggior attenzione alle varie parti del corpo: capo, collo, spalle, colonna vertebrale, bacino, piedi.
La postura corretta però passa attraverso un’educazione percettiva di tutti gli stimoli provenienti dall’esterno (visivi, ma anche uditivi, tattili…), che mandano costantemente messaggi al sistema nervoso centrale, il quale, a sua volta, elabora e invia impulsi ai muscoli interessati, con l’obiettivo di avere un movimento valido e coordinato per salvaguardare i tessuti.
“La postura migliore è quella nella quale i segmenti corporei sono equilibrati nella posizione di minimo impegno e massima stabilità” (Metheny).
Nasce quindi l’esigenza di un lavoro specifico sull’equilibrio, definendolo il "sesto senso", attraverso esercizi in posizione monopodaliche e successivamente su piani instabili per stimolare il corretto allineamento della colonna vertebrale; essi vanno a stimolare una reazione di aggiustamento posturale automatico, proprio nell’attività motoria squilibrante, assicurando il recupero ed il mantenimento della posizione corretta.
Inoltre, per favorire l’apprezzamento della condizione posturale, sono stati studiati esercizi che prevedono il contatto, più o meno gradevole, con vari attrezzi, non convenzionali, dove l’elemento “scomodità” sembra favorire la diminuzione dei problemi provocati da abitudini scorrette.
Chiunque può utilizzare le tecniche sopra descritte ottenendo ottimi risultati, senza controindicazioni o limiti di età.

 

a cura di Lucio Coccarelli - docente di tecniche posturali antalgiche 

 

 

 

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